Si può visitare ora il labirinto sull’Isola di San Giorgio a Venezia.
Cosa può esserci di più magico di un labirinto su un’isola, nei dintorni di Venezia? Se poi è ispirato ad un racconto di Borges, l’aurea di mistero di fa ancora più spettacolare. Parliamo del Labirinto Borges, costruito sull’Isola di San Giorgio Maggiore proprio di fronte a Venezia.
Il labirinto è stato ideato del 2011 da un architetto inglese, Randoll Coate, per le vedova di Jorge Luis Borges, Maria Kodama, ed è ispirato al racconto dello scrittore intitolato “Il giardino dei sentieri che si biforcano”. Un brano che si sviluppa come un enigma, il cui tema principale è il tempo. Parole non dissimili da tutta la produzione dell’autore, che gioca intorno a misteri, giochi e simboli.
Il labirinto è stato costruito dalla Fondazione Giorgio Cini, a cui Randoll Coate, architetto proprio di labirinti in giro per il mondo, si è rivolto. Un luogo che è rimasto chiuso per 10 anni, visibile solo dall’alto dal terrazzo del Centro Branca, ma che ora apre finalmente al pubblico per festeggiare un triplice anniversario: i 10 anni di fondazione, i 35 dalla perdita del grande scrittore e i 70 anni di vita della Fondazione Giorgio Cini.
La costruzione è misteriosa, formata da più di 3.200 piante di bosso alte tutte 90 centimetri da terra, ed è possibile vederci dall’interno dall’alto il nome di Borges, le iniziali di Maria Kodama, così come ritrovare dei simboli molto cari allo scrittore, come un grande punto di domanda, 2 clessidre, un bastone, degli specchi, una tigre. Tutti elementi che tornano più volte nei racconti di Borges. L’autore amava Venezia, che trovava come un labirinto essa stessa. E’ per questo che l’architetto inglese Coate ha scelto questa città per l’edificazione di questo luogo.
Appositamente per l’apertura, è stata registrata una suite scritta da Antonio Fresa ed eseguita dall’orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, che è stata registrata ed è possibile ascoltare attraverso degli apparecchi appositi mentre si scopre e si perlustra il Labirinto Borges.