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Rigore è quando arbitro fischia… ma il detto porta sfiga alla squadra di Promozione

L’arbitro ha fischiato la fine del primo tempo.

“Rigore è quando arbitro fischia”, diceva Vujadin Boskov, maestro della panchina capace di portare la Sampdoria a vincere lo scudetto. Ma il direttore di gara può anche fischiare… nel bel mezzo di un penalty, con la palla diretta in fondo al sacco, decretando la fine del primo tempo fra le proteste di una squadra.

È successo di recente nel girone D di Promozione. Di fronte ci sono il Cervia 1920, padrone di casa, e il Torconca Cattolica. Gli ospiti sono avanti per 2-0 quando, al 45′, l’arbitro assegna un rigore ai locali. Come riporta tuttocampo.it, sul dischetto si porta Godoli, ma la sua conclusione a mezza altezza viene respinta dal portiere Hysa, bravo a intiure l’angolo e a respingere. Sul pallone, però, si avventa lo stesso Godoli che mette in rete… prima della doccia fredda.

L’arbitro aveva già fischiato per due volte: fine primo tempo. Si può soltanto intuire il mal di pancia della compagine ospitante, che infatti accerchia la giacchetta nera la quale, però, resta irremovibile. Nulla da fare per i padroni di casa: tutti a prendere un tè caldo negli spogliatoi, e immaginiamo che per quanto zucchero abbiano usato, quello dei giocatori del Cervia sarà stato particolarmente amaro.

Nulla di oscuro, comunque: l’arbitro ha soltanto applicato il regolamento. Per la cronaca, il Torconca alla fine vincerà per 2-1 e questo episodio peserà non poco nell’economia del match. Chissà cosa avrebbe pensato Boskov di questo rigore per il quale l’arbitro ha fischiato… tre volte.

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